Mioma uterino o fibroma dell’utero quando preoccuparsi

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Cosa sono i miomi uterini?

I fibromi o miomi uterini sono formazioni benigne presenti in genere nella parete uterina. Compaiono anche in giovane età ma sono più frequenti dopo i 40 anni, con una incidenza dal 25 al 70%, incidenza tuttavia mal valutabile, poiché circa il 50% di queste pazienti restano asintomatiche. A secondo della loro posizione rispetto alla parete uterina, i miomi si distinguono in:

  • sottomucosi (se sporgono all’interno della cavità uterina)
  • intramurali (se si trovano nello spessore della parete uterina stessa)
  • sottosierosi (se posizionati sulla parete uterina verso l’esterno)
  • peduncolati (ovvero totalmente al di fuori del viscere uterino, connessi ad esso per mezzo di un peduncolo)

I miomi uterini possono interessare qualsiasi porzione dell’utero, tuttavia quelli vicini al collo dell’utero sono più rari. I miomi hanno cause familiari, genetiche e legate alla razza (sono frequenti fino a 10 volte di più nella razza nera), ma la vera eziopatogenesi resta sconosciuta. La loro crescita è condizionata da alcuni fattori come nulliparità, obesità e condizioni socioeconomiche disagiate.

Circa il 50% dei miomi ha sintomatologia importante come perdite ematiche anormali, mestruazioni abbondanti, a volte emorragiche, e quando hanno dimensioni rilevanti possono determinare dolori addomino-pelvici, sintomi intestinali e urinari da compressione del fibroma stesso su questi organi; sono inoltre causa frequente di anemia e possono interferire sulla fertilità e sulla gravidanza.

Come effettuare una diagnosi?

La diagnosi si effettua a volte casualmente con la visita ginecologica, ma viene perfezionata con l’ecografia (in alcuni casi meglio se 3D) che permette di valutare sede, dimensioni, numero, vascolarizzazione e crescita, l’isterosonografia e l’isteroscopia diagnostica per quelli sottomucosi. L’ecografia è una tecnica non invasiva e l’isterosonografia o l’isteroscopia minimamente invasive e permettono buona precisione diagnostica ed un’ottima valutazione della eventuale tipologia di trattamento, che come vedremo potrà essere medico o chirurgico. Meno usata la RMN e peraltro solo in casi particolari di lesioni incerte.

Come trattare un mioma?

Il trattamento farmacologico

La presenza di miomi uterini non sempre prevede un trattamento, ma solo quando sono sintomatici. Le terapie mediche a nostra disposizione sono molteplici ed hanno come obiettivo principale la riduzione della quantità e della durata della perdita ematica, fra queste citiamo i contraccettivi ormonali, l’inserimento di una spirale medicata al Levonorgestrel, (quando la morfologia della cavità uterina lo permetta), il Danazolo, e gli analoghi del GnRh.Nei sanguinamenti improvvisi che richiedono un trattamento farmacologico tempestivo può risultare efficace anche l’uso combinato di progestinici, FANS ed anticoagulanti.

Il trattamento chirurgico

Per quanto concerne il trattamento chirurgico, parleremo di resezione isteroscopica solo nel caso di miomi della cavità uterina con tempi operatori, di ricovero e di convalescenza brevi e ottenimento del miglioramento della fertilità e diminuzione del rischio di complicanze ostetriche quali aborto, parto pretermine e placentazione anomale.
I miomi intramurali e sottosierosi dopo una adeguata valutazione preoperatoria, in relazione al loro numero ed alle loro dimensioni saranno asportati con la chirurgia laparoscopica oppure con la chirurgia laparotomica, ovvero con la classica apertura dell’addome, effettuando comunque incisioni piccole e mininvasive.

Il mioma può ripresentarsi?

Purtroppo è bene sapere che vi è una ricorrenza dei miomi del 20% in 5 anni, per cui, nel caso di desiderio di gravidanza, sarebbe bene, iniziarne la programmazione, ma non prima di 6 mesi dall’intervento, poiché ci sono rischi di lesioni dell’utero sottoposto a chirurgia, durante gravidanza e parto.

Quindi, come risulta evidente, il trattamento dei miomi prevede numerose alternative, non sempre chirurgiche, che sono in grado di gestire in modo ottimale, la sintomatologia legata alla loro presenza, migliorando la qualità della vita delle pazienti ed anche le possibilità riproduttive e di buona evoluzione delle gravidanze.

Categoria articolo: Ginecologia