Ecocolordoppler urologico

ecodoppler urologico

Urologia

Ecocolordoppler urologico

Cos’è e quando farlo

L’ecocolordoppler è un’ecografia che sfrutta l’effetto doppler per ottenere il risultato finale. Tale effetto si basa sulla misurazione di variazioni di frequenza fascio incidente e fascio riflesso di un corpo in movimento, quindi in diagnostica permette di calcolare la velocità del movimento della struttura presa in esame.

Nello specifico, l’ecocolordoppler penieno e l’ecocolordoppler testicolare (o dei vasi spermatici) vengono ampiamente impiegati per la diagnosi di patologie inerenti l’apparato urologico maschile.

Ecocolordoppler penieno

L’ecocolordoppler penieno è un esame diagnostico per immagini utilizzato per la diagnosi della disfunzione erettile e questo grazie alla sua capacità di analizzare il flusso sanguigno del pene e di individuarne le principali alterazioni.

Per funzionare, l’esame sfrutta sonde elettromagnetiche ad alta frequenza munite di software digitale e di modulo color-Doppler che consentono di analizzare le onde riflesse dalla parte corpuscolata del sangue che scorre, appunto, nei vasi del pene.

Ecocolordoppler dinamico

Per ecocolordoppler dinamico si intende il ricorso, in fase di diagnosi, a farmaci vasoattivi (come la papaverina e/o la prostaglandina PGE1) che vengono iniettati direttamente nei corpi cavernosi del pene per ottenere un’erezione farmacologica.

Così facendo, eseguendo l’ecocolordoppler penieno in condizioni basali e ripetendolo, poi, a intervalli regolari a seguito dell’iniezione dei farmaci, l’urologo può analizzare la dimensione e lo stato di dilatazione delle arterie cavernose, la velocità di afflusso del sangue all’interno dei vasi penieni e la struttura dei corpi cavernosi sia a riposo che in erezione.

Al contempo, l’ecocolordoppler penieno permette di studiare la morfologia del pene e di rilevare eventuali alterazioni strutturali, come fibrosi o placche calcifiche.

Perché eseguire l’ecocolordoppler penieno

L’ecocolordoppler penieno viene eseguito solitamente quando si sospetta una disfunzione erettile su base vascolare, ad esempio in pazienti affetti da diabete, ipertensione, arterosclerosi o altri fattori di rischio cardiovascolare. L’esame può essere prescritto dal medico anche a seguito di una terapia orale per la disfunzione erettile che non ha avuto successo.

Se il risultato dell’esame risulta essere positivo è necessario identificare la presenza e l’esatta posizione di un problema arterioso o di una fuga venosa attraverso indagini diagnostiche più invasive, come:

  • cavernosometria;
  • cavernografia dinamica;
  • arteriografia selettiva dinamica delle arterie peniene.

Come si svolge l’ecocolordoppler penieno

In occasione dell’ ecocolordoppler penieno, il paziente si stende sul lettino in posizione supina con il pene appoggiato sulla parete anteriore dell’addome. L’esame richiede circa 30 minuti, non è doloroso e l’iniezione intracavernosa dei farmaci può comportare solo un lieve fastidio senza, tuttavia, arrecare alcun danno al paziente.

L’unico inconveniente che potrebbe sorgere a seguito dell’ecocolordoppler penieno è la comparsa di priapismo, cioè un’erezione che tende a perdurare oltre il tempo di efficacia del farmaco (circa 1 ora) e che, quindi, può diventare dolorosa. Per fortuna, il priapismo può essere trattato facilmente tramite terapie farmacologiche locali a base di etilefrina.

Come prepararsi all’esame

L’ecocolordoppler penieno non richiede alcuna preparazione specifica. Il paziente è invitato a presentarsi il giorno dell’esame munito di tutta la documentazione clinica precedente da fornire al medico.

Ecocolordoppler testicolare, scrotale o dei vasi spermatici

L’ecocolordoppler del testicolo, conosciuto anche come ecocolordoppler scrotale o dei vasi spermatici, consente di valutare in modo diretto, istantaneo e non invasivo lo stato di salute dei testicoli.

Mentre una semplice ecografia permette di evidenziare i vasi venosi con un diametro dilatato superiore ai 3 millimetri, il doppler consente invece di visualizzare casi di reflusso venoso che possono verificarsi anche a riposo o in condizioni di aumentata pressione addominale.

L’esame è molto importante anche nel follow-up successivo al trattamento, dato che consente al medico di valutarne il successo o identificare la presenza di una recidiva, soprattutto quando si ha a che fare con il varicocele.

Cos’è il varicocele e come si diagnostica

Il varicocele è una malattia vascolare che colpisce il distretto venoso del testicolo. Consiste in una insufficienza venosa che si manifesta come un vero e proprio ristagno di sangue all’interno dello scroto.

Le vene svolgono il compito di drenare il sangue povero di ossigeno dai tessuti che ne hanno usufruito e, nel momento in cui smettono di funzionare correttamente, viene a mancare il ritorno al cuore e, di conseguenza, si forma un rigonfiamento dell’organo e una dilatazione dei vasi. Quando ciò accade i sintomi possono essere diversi, fastidiosi e, talvolta, invalidanti:

  • senso di pesantezza;
  • dolore;
  • riduzione della fertilità;
  • atrofia del testicolo;
  • tumefazione del testicolo;
  • varici evidenti a livello scrotale.

Diagnosticare il varicocele è abbastanza semplice: si svolge un’accurata indagine clinica, composta da anamnesi ed esame obiettivo, accompagnata dall’ecocolordoppler testicolare. Quest’ultimo, nello specifico, consente di rilevare la gravità della patologia che viene espressa in gradi:

  • I grado: nessun reflusso venoso;
  • II grado: reflusso venoso incompleto;
  • III grado: ectasia (dilatazione) evidente con reflusso in ortostatismo;
  • IV grado: ectasia evidente con reflusso in clinostatismo;
  • V grado: ectasia evidente con reflusso in clinostatismo spontaneo.

I primi due gradi di varicocele non richiedono l’intervento chirurgico, soprattutto se il paziente non manifesta dolore e stress, mentre si rivela necessario dal III grado in poi per evitare di incorrere in problemi di infertilità.

Come si esegue l’ecocolordoppler dei vasi spermatici

Per l’esecuzione dell’ecocolordoppler, il paziente si stende sul lettino in posizione supina e il medico, dopo aver cosparso la zona interessata di un apposito gel, fa scivolare la sonda a ultrasuoni sullo scroto, in corrispondenza dei testicoli. Questi ultimi vengono esaminati singolarmente in modo da analizzare ogni piccola porzione.

L’esame dura circa 15 minuti, è indolore e non invasivo e non comporta alcun effetto collaterale.

Come prepararsi all’esame

L’ecocolordoppler testicolare non richiede alcuna preparazione specifica. Il giorno dell’esame, il paziente deve semplicemente portare con sé tutta la documentazione clinica precedente in modo da agevolare il medico nel compiere la diagnosi finale.

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