Amniocentesi e villocentesi: vi guidiamo alla scoperta di questi esami prenatali

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Aspettare un bambino è un momento di gioia e trepidazione immensa.
Tra le tante emozioni, spesso sorgono dubbi e domande sulla salute del piccolo che cresce nella pancia. La diagnosi prenatale offre strumenti preziosi per valutare il benessere fetale e individuare precocemente eventuali anomalie genetiche o cromosomiche.

In questo articolo ci concentreremo su due esami prenatali invasivi molto diffusi: l’amniocentesi e la villocentesi. Vi spiegheremo quando e come si eseguono, quali informazioni forniscono e quali sono i potenziali rischi e benefici.

Cosa sono l’amniocentesi e la villocentesi?

L’amniocentesi è un esame prenatale invasivo che consiste nel prelievo di una piccola quantità di liquido amniotico, la sacca che avvolge e protegge il feto. Il liquido amniotico contiene cellule fetali che possono essere analizzate per individuare eventuali anomalie cromosomiche, come la sindrome di Down o la trisomia 18.

La villocentesi, invece, prevede il prelievo di un campione di villi coriali, piccole escrescenze della placenta che contengono materiale genetico fetale. Come l’amniocentesi, la villocentesi permette di diagnosticare malattie genetiche e cromosomiche.

Quando si eseguono l’amniocentesi e la villocentesi?

L’amniocentesi viene generalmente eseguita tra la 15ª e la 20ª settimana di gravidanza. In alcuni casi, può essere eseguita prima o dopo questo periodo, a seconda delle specifiche esigenze della paziente.

La villocentesi, invece, si effettua tra la 10ª e la 13ª settimana di gravidanza. L’esecuzione precoce di questo esame permette di ottenere i risultati in tempi più rapidi rispetto all’amniocentesi.

Come si eseguono l’amniocentesi e la villocentesi?

Entrambi gli esami vengono eseguiti in ambulatorio da un medico esperto, sotto guida ecografica. La paziente viene fatta sdraiare su un lettino e, dopo aver disinfettato la zona addominale, il medico introduce un ago sottile attraverso la parete addominale e uterina per raggiungere il sacco amniotico (amniocentesi) o i villi coriali (villocentesi). Il prelievo di liquido amniotico o villi coriali avviene in modo rapido e indolore.

Quali informazioni forniscono l’amniocentesi e la villocentesi?

L’analisi del liquido amniotico o dei villi coriali prelevati permette di individuare diverse anomalie genetiche e cromosomiche, tra cui:

  • Sindrome di Down (trisomia 21)
  • Trisomia 18
  • Malattie genetiche legate al cromosoma X
  • Altre malattie genetiche rare

Quali sono i rischi e i benefici dell’amniocentesi e della villocentesi?

Come per qualsiasi procedura medica, anche l’amniocentesi e la villocentesi presentano alcuni rischi.

I più comuni sono:

  • Perdita di liquido amniotico
  • Infezione
  • Lesioni al feto

Tuttavia, il rischio di queste complicanze è molto basso, inferiore all’1%.

I benefici di questi esami sono notevoli. Permettono di diagnosticare precocemente malattie genetiche e cromosomiche, consentendo alle future mamme di prendere decisioni informate sulla prosecuzione della gravidanza. Inoltre, la diagnosi precoce può facilitare l’accesso a trattamenti specifici e a un adeguato supporto psicologico.

È importante sottolineare che l’amniocentesi e la villocentesi non sono obbligatorie. La scelta di sottoporsi a questi esami è personale e deve essere presa in considerazione dopo aver discusso attentamente con il proprio medico i potenziali rischi e benefici.

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Se sei incinta e stai valutando l’opportunità di sottoporti all’amniocentesi o alla villocentesi, il nostro team di medici esperti di MP Salute è a tua disposizione per una consulenza personalizzata.

Durante la consulenza, potrai:

  • Ricevere informazioni complete e dettagliate su entrambi gli esami
  • Discutere i potenziali rischi e benefici in base alla tua specifica situazione

Categoria articolo: Ginecologia